30 ottobre 2007

Educazione alla Campagna Amica

Nell’ambito di Campagna Amica (progetto ideato per promuovere una conoscenza diffusa e più approfondita del mondo agricolo arricchendo un dialogo aperto e intenso tra l’agricoltura ed il cittadino consumatore ) Coldiretti ha lanciato un progetto didattico nazionale chiamato “Educazione alla Campagna Amica” (diretto alla scuola) con l’obiettivo di diffondere anche nelle nuove generazioni la conoscenza dell’ agricoltura del nostro territorio.

Il progetto, che ha finalità di educazione alimentare e ambientale, trova la sua applicazione attraverso diverse azioni e, nella sua realizzazione, mette al centro dell’interesse i ragazzi durante il loro percorso di crescita.

I partecipanti avranno la possibilità di accrescere curiosità e piacere per il mondo che li circonda sviluppando un rapporto creativo con il territorio, la campagna, l’agricoltura.
Per l’anno scolastico 2007 – 2008, il tema è “No-Strano, Sì Nostrano” e il compito degli alunni sarà quello di affrontare la conoscenza dei principi base relativi agli organismi geneticamente modificati.
Vari saranno gli strumenti e le opportunità per le classi partecipanti: attività in aula con esperti, materiali a disposizione, la possibilità di visitare aziende agricole o strutture di trasformazione di prodotti, e ancora, un concorso dove gli alunni saranno chiamati a usare la loro fantasia realizzando elaborati che esprimano le conoscenze e l’importanza degli argomenti trattati.

Gli elaborati verranno esposti e premiati in occasione di una festa di fine anno che si terrà all’aperto venerdì 30 maggio 2008 e che ha lo scopo di fare incontrare gli allievi delle diverse scuole che hanno partecipato al percorso formativo confrontandosi e divertendosi in un ambiente naturale e rilassante.

Questa iniziativa è totalmente GRATUITA. Coldiretti ha inviato in tutte le segreterie delle scuole elementari e medie di Bologna il plico con tutti i particolari per iscriversi.

Comunicatelo agli insegnanti dei vostri figli!!
L’adesione dovrà essere comunicata in forma scritta e spedita anche via fax o per posta elettronica entro il 10 NOVEMBRE 2007.

Il 29 novembre 2007 gli insegnanti delle classi aderenti verranno convocati presso la sede della Coldiretti di Bologna per un approfondimento del progetto e per soddisfare eventuali richieste di collaborazione.

29 ottobre 2007

Ogni mese….un paese: il sapore del mondo entra a scuola

Da ottobre fino a maggio un giro del Mondo in 8 menù per i 160.000 bambini che mangiano a scuola. E’ partito, nelle mense scolastiche di Roma, la preparazione, una volta al mese, di un menù etnico. Oltre ai piatti tipici della tradizione romanesca già presenti nella dieta scolastica, ora i bambini potranno scoprire i sapori del resto del Mondo. Massimo rigore nella scelta dei piatti - solo ricette per bambini - nelle materie prime, biologiche, nei valori nutrizionali e nella preparazione. Realizzati 8 opuscoli per le scuole con le ricette, ma anche per scoprire i Paesi da cui provengono.
Zuppa alla rapa rossa polacca, una spolverata di riso basmati del Bangladesh, deliziosa patata peruviana, involtino di carne con foglie di verza romena o pollo in agrodolce filippino. Il tutto in armonia con i formaggi albanesi ed il cous cous del Marocco, come dessert la pera al forno cinese.
Sono alcuni esempi del nuovo menù multietnico che sarà servito a pranzo un giorno al mese, da ottobre a maggio, nelle mense scolastiche.
Otto diversi menù appartenenti alle comunità più presenti nelle scuole della Capitale: Bangladesh (in ottobre), la Romania (in novembre), l’Albania (in dicembre), la Polonia (in gennaio), il Perù (in febbraio), la Cina (in marzo), il Marocco (in aprile), le Filippine (in maggio).
Massimo rigore è stato posto nella scelta dei piatti: solo ricette per bambini; materie prime di alta qualità, biologiche e/o equosolidali, Dop/Igp, come per tutti gli altri menù; valori nutrizionali in linea con le raccomandazioni LARN; preparazione fatta nelle cucine degli istituti dai cuochi scolastici.
Esattamente, quindi, le stesse procedure applicate per la preparazione di tutti gli altri 150.000 pasti serviti ogni giorno nelle scuole della Capitale.

“Ogni mese un Paese”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Roma in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università “La Sapienza” e la Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Istituto San Gallicano è un’iniziativa unica nel suo genere.
L'introduzione non occasionale di menù etnici nella ristorazione scolastica romana – ha sottolineato l'Assessore Maria Coscia - rappresenta la prima iniziativa in questo senso in Italia. Meno del 5% delle mense scolastiche del nostro Paese servono piatti tipici di altre culture, e generalmente in occasione di festività civili o religiose". La ristorazione scolastica, è un'occasione di scambio di "sapori " e di unione di "saperi" con l’obiettivo di educare il palato a nuovi sapori ed arricchire la mente con la conoscenza di nuove culture. Il progetto, infatti, non prevede solo l'introduzione di piatti etnici, ma anche un dialogo tra insegnanti, studenti e le famiglie sui tanti aspetti impliciti nei cibi: antropologici, storico-geografici, socio-economici e nutrizionali. A questo scopo sono stati realizzati otto opuscoli per le scuole, che raccontano la storia e il territorio, la cultura alimentare, festività e curiosità, e una fiaba di ognuno degli 8 Paesi portati a tavola. A Roma i bambini e ragazzi stranieri che frequentano le scuole della città, dal nido alle superiori, sono circa 30mila di 170 nazionalità diverse, circa il 9% del totale.
Sul totale degli alunni in Italia, quelli con cittadinanza non italiana sono passati dall’1,8% dell’a.s. 2000/01, a circa il 5% dell’a.s 2005/06. Nel quinquennio 2005/2009, si prevede un’incidenza di oltre il 6%. La presenza è molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale: più elevata nelle aree del Nord e del Centro; Lazio, insieme a Piemonte e Lombardia, le regioni con la più alta presenza di studenti stranieri.

(da C.S. Comune di Roma ott.’07)

Le nostre scuse


A causa di problemi tecnici in questi giorni non ci è stato possibile aggiornare il blog ed inviare le newsletter.
Vi chiediamo un po’ di pazienza nel caso si verificassero nuovamente: speriamo che da oggi sia possibile riprendere il consueto “postaggio” per i nostri affezionati lettori!!

19 ottobre 2007

Liberi da ogm: Il comitato bolognese incontra il Prefetto della città Grimaldi

Una delegazione del comitato bolognese Liberi da ogm ha incontrato oggi il Prefetto di Bologna Vincenzo Grimaldi per sottoporgli la piattaforma con le ragioni del ‘sì’ ad un’Europa libera da ogm.
Marco Pancaldi, Coordinatore del comitato e Presidente di Coldiretti Bologna, Piero Peri, Direttore di Cia Bologna e Francesco De Dominicis, segretario di Cna alimentare Bologna, hanno spiegato la loro battaglia contro qualsiasi scippo delle qualità dei nostri prodotti agroalimentari del territorio, autentici tesori da custodire e valorizzare.
Il Prefetto, dopo aver ascoltato le ragioni del Comitato, ha dimostrato interesse e sensibilità all’iniziativa, sia nel suo ruolo istituzionale sia nelle sue vesti di privato cittadino. La crescente opposizione al biotech nel piatto, d’altronde, è indice di una volontà di valorizzare le produzioni “Made in Italy” e di difenderle dall’omologazione e dalle manipolazioni, a tutela della cittadinanza, dell’ambiente e dell’intero territorio, ma anche del singolo consumatore e delle imprese bolognesi.
Nel frattempo la coalizione, costituitasi in provincia un mese fa, continua la propria opera di sensibilizzazione, raccogliendo firme e adesioni di istituzioni e cittadini. “In meno di una mese a livello regionale abbiamo già raccolto 50.000 firme – spiega Marco Pancaldi, presidente Coldiretti Bologna.
La raccolta di voti nel territorio bolognese continua a pieno ritmo, intanto, e nel prossimo fine settimana del 20 e 21 ottobre il Comitato allestirà banchetti per la consultazione alla storica Fira di Sdaz a Baricella, alla Festa della Castagna di Loiano ed alla Festa dei Sapori a Crevalcore.

(da Comunicato Stampa Coldiretti)

15 ottobre 2007

Tanti auguri!! Un anno di bilancio.

Dal momento che oggi soffieremo sulla nostra prima candelina per festeggiare il compleanno del blog, abbiamo pensato, per chi ci segue dall’inizio o per chi si è unito a noi solo recentemente, di riassumere brevemente i nostri primi mesi di attività.
Nei mesi di ottobre e novembre 2006 abbiamo partecipato ad alcune riunioni in Comune, durante le quali abbiamo presentato il nostro blog alla stampa e a tutti gli attori interessati al “mondo mensa”.
Le principali richieste promosse direttamente sul campo ed in rete attraverso il nostro blog si possono riassumere nei seguenti punti:
- Rispetto della legge regionale che prevede il 100% biologico:
ad oggi la legge non è rispettata. La percentuale di biologico si attesta sul 24 % circa, grazie ad iniziativa Seribo che ha deciso di innalzare tale percentuale inizialmente ferma attorno al 10%. Seribo si dice pronta a fornire circa il 70% di biologico (ovviamente con costi leggermente diversi). Il Comune latita. Ha candidamente dichiarato che non è interessato al rispetto di questa legge perché non è prevista nessuna sanzione.
- Maggiore attenzione alla qualità ed alla varietà del cibo:
negli ultimi mesi abbiamo visto qualche piccolo miglioramento. Finalmente è stata introdotto un nuovo tipo di pesce, in alternativa all’ormai famigerato halibut. Finalmente abbiamo rivisto il prosciutto crudo, graditissimo da tutti i bambini. Finalmente si è introdotto qualche nuovo piatto, abbandonando la solita ripetitività. Sembra che ci sia l’intenzione di introdurre nei prossimi mesi una discreta varietà di formaggi. Certo la strada da fare è ancora lunga, lunghissima. Ma qualche piccolo miglioramento lo abbiamo notato.
- Maggiore rispetto della stagionalità di frutta e verdura:
su questo punto possiamo dire che poco, comunque mai abbastanza, è stato fatto. La primavera ha portato lievi cambiamenti e alternanze di frutta e verdura di stagione, vista la maggior quantità di prodotti a disposizione. Però la patata la fa sempre da padrona e non si sono quasi mai visti bietola, spinaci…
- Attivazione della raccolta differenziata e del recupero del cibo in eccedenza:
relativamente a questo argomento ci siamo imbattuti in una burocrazia insormontabile. Dopo mesi di richieste e di pressioni ancora non ci è chiaro a chi spetti attivare la raccolta differenziata, se sia competenza di Seribo, delle strutture scolastiche o di Hera. La nota positiva è che in alcuni plessi, grazie alla buona volontà del personale e alla infinita insistenza del comitato mensa sono partiti o stanno partendo progetti di raccolta differenziata e di recupero del cibo in eccedenza da destinare alle mense gestite da associazioni che si occupano delle persone indigenti.
Certo su argomenti di questo tipo ci sarebbe piaciuto vedere un maggiore interesse dei soggetti istituzionali: Comune, Seribo, Scuole e Hera.
- Fornitura di un pasto sostitutivo in caso di sciopero:
su questo punto dobbiamo premettere, come già da noi ribadito in varie occasioni, che non vogliamo ledere in nessun modo il diritto di sciopero dei lavoratori Seribo ; ma non potevamo neanche permettere che il Comune, in accordo con Seribo, ci faccesse pagare un pasto che in caso di sciopero non veniva fornito. Siamo soddisfatti perché finalmente le nostre richieste sono state accolte e nel corso degli ultimi scioperi svoltisi nel corso del passato anno scolastico ci è stato fornito un pasto sostitutivo, con maggior attenzione anche per le diete speciali che nella fattispecie venivano dimenticate, nella migliore delle ipotesi.
- Unificazione del sistema di pagamento:
abbiamo scoperto che non tutti pagano nello stesso modo e lo stesso prezzo. Sono in essere due diverse modalità di pagamento: a forfait (tempo pieno) e a presenza (tempo modulo). Per i dettagli vi rimandiamo al relativo articolo del 06/02/07. Certo è che per equità è fortemente auspicabile l’unificazione del sistema di pagamento per tutti i bimbi di Bologna. La retta a consumo (cioè paghi ciò di cui effettivamente usufruisci e solo nei giorni di presenza) rimane l’opzione migliore che riteniamo sarebbe da trasformare velocemente in una giusta realtà, un’opzione spesso promessa ma mai attuata.
- Esistono mense migliori. Realtà a confronto:
ci siamo resi conto che esistono realtà migliori. Sia per quel che riguarda aree più vaste ed articolate (Roma), ma anche nel confronto con realtà simili o comunque più limitate (Cesena o Parma). Ci siamo altresì resi conto, con grande sorpresa, che spesso chi fornisce i pasti è la stessa azienda. Questo rende evidente come il Comune deve necessariamente rendersi più attivo ed efficace nel pretendere e controllare la qualità del servizio. Ma nel nostro caso diventa difficile sperare in un ruolo del genere da parte di un Comune che per primo non rispetta la legge.

12 ottobre 2007

NO OGM: si è costituito a Bologna il comitato provinciale


Fermare gli OGM, affermare che il cibo è salute e dare vita nella provincia di Bologna ad un modello di sviluppo agro alimentare di qualità, legato al territorio, sostenibile e innovativo.
Questo l’obiettivo per il quale si è costituito il Comitato provinciale di Bologna per “Italia Europa-Liberi da OGM”, la coalizione nazionale formata da ACLI, ADICONSUM, ADOC, ADUSBEF, AGCI, AIAB, ALPA, ASSOCAP, CIA, CIC, CITTA’ DEL VINO, CNA, CODACONS, COLDIRETTI, CONFARTIGIANATO, COOP, COPAGRI, FEDERCONSUMATORI, FOCSIV, FONDAZIONE DIRITTI GENETICI, LEGACOOP, GREENPEACE, LEGAMBIENTE, LIBERA, RES TIPICA, SLOW FOOD, VAS, WWF che ha lanciato “Un sì per il futuro
”, una consultazione che tra il 15 settembre ed il 15 novembre chiamerà i cittadini ad esprimersi con un voto per bloccare le biotecnologie alimentari.
“Il nostro compito principale – spiega Marco Pancaldi, presidente di Coldiretti Bologna, - sarà organizzare e partecipare nei prossimi due mesi in tutto il territorio provinciale a decine di iniziative, convegni, eventi, rassegne enogastronomiche ed appuntamenti fieristici per informare i cittadini in materia di OGM e chiedere loro di esprimersi per un diverso modello di sviluppo agroalimentare, a Bologna, in Italia e in Europa.
Chiederemo alla gente: volete che il cibo e la sua genuinità siano il cuore di uno sviluppo fatto di persone e territori, salute e qualità, fondato sulla biodiversità e libero da organismi geneticamente modificati? Allora votate sì, compilando le apposite schede o votando online sul sito http://www.liberidaogm.org/.” L’esito di questo referendum popolare sarà inoltrato alla Presidenza del Consiglio, al Governo e al Parlamento, affinché si facciano promotori delle necessarie iniziative per costruire un nuovo patto sociale che, a Roma come a Bruxelles, non lasci più le cose come stanno. Servono regole certe ed uno stop deciso alle biotecnologie agroalimentari. Del resto gli OGM non godono né del consenso dei consumatori, né delle imprese, né del giudizio unanimemente positivo della scienza, che non è ancora giunta a risultati definitivi circa le loro conseguenze per l’ambiente e per la salute. Gli unici a trarne vantaggio sono le multinazionali che detengono i “bio-brevetti”.
(da Comunicato Stampa Coldiretti)

10 ottobre 2007

Novità dal mondo del formaggio


E’ decollata quest’anno scolastico una novità nei menu’ Seribo!
A partire dal mese di settembre ci sarà gradatamente l’introduzione di nuovi formaggi sulle mense dei nostri figli: Provola dolce, Grana Padano dop, Fontal, Asiago fresco dop e a seguire Taleggio.
Tutti nel quantitativo di 50/60 gr (a seconda del tipo di formaggio) per bambino.
La Responsabile controllo/qualità Seribo, la dott.ssa Portacci, ci ha confermato che queste “alternative” ai già “gettonatissimi” per noi genitori, stracchino, philadelphia, mozzarella e, a volte, ricotta saranno introdotte gradatamente in tutte le mense (quindi per tutti i tre Centri Pasto in essere) e ci sarà da parte di Seribo un’attenta analisi circa il gradimento dei bambini.
Come Comitato Mensa ci rallegriamo per questo segnale positivo: è da tempo che chiediamo prodotti di maggior qualità e, almeno in parte, del territorio. Crediamo che questa sia la direzione giusta per procedere verso un “buon momento pasto” che soddisfi proprio tutti ( i nostri figli erano entusiasti e increduli del Grana assaggiato !!) e ci auguriamo che tante e buone novità ora si facciano spazio anche in altri piatti di carne e pesce!!
Scriveteci per darci anche voi il commento dei vostri figli!!

08 ottobre 2007

Bio-informati con il Mangiabio


Il Mangiabio è un quindicinale gratuito di alimentazione e consumi biologici edito on-line da AIAB (esce il giovedì) e si rivolge a coloro che consumano prodotti biologici e che vorrebbero consumarli, ma li conoscono poco o non sanno dove trovarli.
E’ una pubblicazione che parte dall’idea che mangiare biologico e mangiare secondo l’andamento delle stagioni non solo fa bene alla salute e al benessere della persona, ma sostiene anche uno sviluppo ambientale e naturale equo ed equilibrato.
Ogni numero fornisce ai lettori informazioni e schede sui prodotti ortofrutticoli di stagione e su come cucinarli, presentando ricette facili e gustose.
Per iscriversi basta collegarsi al sito di Aiab (www.aiab.it) ed inserire l'indirizzo nell'apposita finestra di iscrizione:
http://www.aiab.it/home/bioedicola/mangiabio/iscriviti
Approfittatene, ci sono molti spunti interessanti, consigli utili e tante proposte legate a notizie bio e non solo!!
Nei prossimi post ve ne riportiamo un piccolo assaggio…

05 ottobre 2007

Tu lo sai cosa mangi??


L’11 luglio si è svolta a Bologna un’importante manifestazione. Abbiamo chiesto alla Coldiretti la possibilità di proporre a voi lettori i motivi della loro protesta perché crediamo che, anche se l’estate è già passata, le ragioni del loro (e non solo loro) malcontento siano ben valide. Leggete attentamente!

Cari cittadini di Bologna,
perché questa manifestazione?
Importiamo quasi tre miliardi latte straniero che servono a fare formaggi venduti come made in Italy. Vi sembra giusto?
La nostra industria importa pomodoro dalla Cina che - solo quest’anno -aumenterà del 150% * !!
E il nostro pomodoro italiano che fine farà?
Importiamo frutta e prosciutti semilavorati che diventeranno falsi prodotti made in Italy.
Possiamo ancora accettare tutto questo?
L’Unione Europea obbliga l’indicazione dell’origine dell’ortofrutta.
Perchè il consumatore non trova quasi mai l’etichetta nella frutta che compra?
Vogliono mettere la segatura nel vino. Ma poi “quel vino” chi se lo dovrebbe bere?
Senza l’origine in etichetta importiamo oltre il 30% * di olio che diventerà falso extravergine italiano.
Ma sarà ora di farla finita?
Vogliono imporre l’uso dei cibi modificati geneticamente. Una follia!
Non ci permettono di produrre energia dai campi!L’assurda controindicazione:potrebbero essere meno care le bollette pagate dagli
italiani!
*Fonte:Elaborazione Coldiretti su dati ISTAT relativi al primo
trimestre 2007

Come consumatori e come genitori crediamo che queste siano ragioni sufficienti per appoggiare l’iniziativa di Coldiretti: Voi cosa dite?

Coldiretti, presieduta attualmente da Sergio Marini, è la principale Organizzazione Agricola a livello nazionale e tra le prime a livello europeo.Coldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l’agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale.

03 ottobre 2007

Benvenuto !!!

Il Comitato Mensa dell’Istituto Comprensivo 10 da il benvenuto
al nuovo Dirigente, il dott. Giovanni Schiavone, che si è insediato nel nostro comprensivo.


L’augurio di noi tutti è di buon lavoro (sicuramente non gli manca!)
per un anno scolastico che, anche nelle nostre mense, possa essere veramente “buono”!!


Auspichiamo sempre più una stretta collaborazione con la scuola
e il corpo docente che, in primis, hanno il delicato compito di
accompagnare nel loro cammino di crescita i nostri figli.
Come genitori, quando glieli affidiamo, dobbiamo poter sapere che,
non solo in aula ma anche in mensa loro continuano la loro preziosa
azione di vigilanza e controllo.

02 ottobre 2007

La pappa Bio non costa di più

A chi si chiede che cosa cambia nel portafoglio se nella mensa si inserisce il bio, la risposta viene dall'ufficio stampa dei Verdi che da tempo sostengono che non ci si può più nascondere dietro la banalità che il biologico costa di più senza analizzare tutti i benefici che invece ne derivano. Già nel maggio del 2005, l'allora consigliera regionale dei Verdi Daniela Guerra (che aveva ricoperto il ruolo in Regione di delegata per l'educazione alimentare e l'orientamento ai consumi) portava avanti con determinazione una linea ben chiara di politica alimentare. Vi riproponiamo i punti principali:

"Lavorando sulla legge regionale 29 del 2002, quella che ha previsto pasti con ingredienti al cento per cento bio per i bambini di nidi, materne ed elementari - spiega Guerra - in linea generale abbiamo stimato che l'introduzione di "tutto bio" in un menù scolastico standard comporta un aumento dei costi del 7-10%". "L'aumento va infatti applicato solo alle materie prime, che in quanto biologiche costano circa il 25-30% in più di quelle convenzionali - continua - ma considerando che l'incidenza del costo delle materie prime sul costo totale del pasto solitamente è variabile fra il 25 e il 33%, il costo complessivo del pasto risulta nell'ordine del 7-10%, come confermano i Comuni della nostra Regione che già hanno fatto questa scelta". "Un 10 per cento in più a Bologna significherebbe 48 centesimi di euro in più al giorno per fare mangiare biologico i nostri bambini - aggiunge Guerra - Una scelta per tutelare il diritto alla salute in virtù del principio di precauzione, che considera più sicuro per i bambini consumare prodotti agroalimentari di qualità regolamentata, e perciò più controllati, che non costringe i più piccoli a consumare residui di fitofarmaci". "I costi potrebbero poi essere ulteriormente contenuti se insieme all'introduzione del bio si iniziasse a parlare di menù biomediterraneo (che sostituisce ad esempio le proteine animali con quelle vegetali) e di piatti unici (che consentono meno sprechi) - continua Daniela Guerra - I genitori chiedono giustamente più qualità complessiva, perché il pasto in mensa accompagna bambini e bambine per un lungo periodo di vita e questa continuità assume un ruolo molto importante nella formazione delle abitudini alimentari". "Un cibo sano e contemporaneamente gradito ai bambini, collegato a un ambiente confortevole e ricco di stimoli emotivi positivi può trasformarsi in un modello di apprendimento, che si imprime nella memoria e indirizza il consumo sulla via della salvaguardia della salute - conclude Guerra - Per raggiungere questo obiettivo occorre però che i piatti proposti siano realizzati nel modo ottimale dal punto di vista culinario, che i luoghi e i tempi adibiti al consumo del pasto a scuola rispettino le esigenze dei piccoli commensali, e infine che tutte le persone coinvolte in questo percorso siano consapevoli dell'importanza formativa".
(Ufficio Stampa Verdi)