03 maggio 2007

Lettera aperta dei dipendenti SeRiBo alle famiglie.


Le scorse settimane è stata distribuita nelle scuole questa lettera aperta dei dipendenti della SeRiBo alle famiglie, avente lo scopo di spiegare il motivo delle frequenti assemblee sindacali che nell'ultimo periodo hanno creato disagi e malumori.
Pubblichiamo la lettera convinti di dover dare una visione il più possibile ampia delle problematiche sottostanti l'argomento " pasto a scuola".

"LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI DELLE SCUOLE DI BOLOGNA

Siamo le lavoratrici e i lavoratori di SeRiBo, la società che attraverso il nostro lavoro ogni giorno produce i 17.000 pasti destinati alle vostre figlie e ai vostri figli che frequentano la scuola elementare e la scuola d’infanzia.
In quest’ultimo periodo spesso i vostri figli e le vostre figlie hanno mangiato il pasto freddo sostitutivo oppure, nel caso seguano una dieta, si sono dovuti portare il pasto da casa.
Alcuni genitori hanno telefonato arrabbiati nelle sedi del nostro sindacato perché sarebbe stato loro detto dall’azienda che la “colpa” di questa situazione è dei lavoratori e dei loro sindacati, cosa che, se vera, sarebbe davvero molto grave.
Con questa lettera, da una parte ci vogliamo scusare per il disagio che vi arrechiamo, dall’altra vi vogliamo spiegare per quale motivo continuiamo a volere fare sentire la nostra voce e a chiedere una qualità migliore del lavoro, rispetto degli accordi, miglioramento della qualità del servizio.
Sono quasi quattro anni che il servizio pasti non è più gestito direttamente dal Comune di Bologna (che è il socio di maggioranza di SeRiBo). Da allora, nonostante tre accordi firmati, di cui due dall’attuale Amministrazione Comunale, che pervicacemente l’Azienda si ostina a non applicare, le nostre condizioni ed i nostri diritti si sono progressivamente ridotti.
Chi di noi è stato assunto successivamente alla nascita di SeRiBo ha stipendi più bassi, orari di lavoro più alti e meno diritti, rispetto a chi operava già in questo servizio (e che ancor oggi vi opera).
Non abbiamo neppure una formazione certa, continuativa e garantita, in grado di darci maggiori competenze per assicurare la qualità in un servizio così delicato come quello che svolgiamo.
L’azienda ha risposto sempre in modo negativo alle nostre richieste, che erano la pura e semplice applicazione degli impegni firmati dal Comune, proprietario del 51% dell’azienda stessa, e riguardavano la parità di trattamento a parità di lavoro fra “vecchi” e “nuovi”.
Non possiamo che ricorrere a tutte le forme di visibilità possibili, perché questo argomento torni nuovamente al centro dell’attenzione e non venga archiviato come l’Azienda e il Comune hanno continuamente tentato di fare.
Vorremmo dirvi che la battaglia che stiamo portando avanti è una battaglia in cui ci piacerebbe avervi alleati. Molti di noi ricordano l’eccellenza di un servizio come il Centro di Produzione Pasti del Comune di Bologna, non si rassegnamo e vorremmo tornare a quei livelli di eccellenza, non sopportiamo più lo spreco di risorse che si determina quando, ad esempio, un nuovo assunto, al quale si è dedicato del tempo prezioso per insegnare a lavorare nel servizio, scappa quando si rende conto delle condizioni di lavoro in cui è costretto a prestare la propria attività.
Vi chiediamo di avere pazienza e ci scusiamo per il disagio che vi abbiamo arrecato e per quello che vi arrecheremo, perché è corretto che vi diciamo che utilizzeremo tutte le modalità sindacali che abbiamo a disposizione per portare avanti la nostra vertenza, che è sì una battaglia per le nostre condizioni di lavoro e per la qualità del nostro lavoro, ma è anche una battaglia per una maggiore qualità del servizio di ristorazione dei bambini e le bambine di Bologna.

Bologna aprile 2007

Le lavoratrici e i lavoratori di
Se.Ri.Bo."

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E' lecito combattere per veder riconosciuti i propi diritti, tuttavia temo che il sindacato abbia purtroppo ultimamente "perso molti treni" nel senso che non solo non riesce a far fronte alle problematiche di ristrutturazione aziendalistica privatizzante da parte pubblica (Comune di Bo) ma non riesce nemmeno a tutelare i suoi "operai" visto che la dipendente colta a distribuire sacchetti anche alle diete togliendo il contenuto nocivo ha ricevuto una lettra da parte SERIBO che annunciava provvedimenti disciplinari e di tutta risposta le avete detto che purtroppo era andata contro all'interesse dell'azienda agendo d'istinto senza aver ricevuto ordini da parte di nessuno.........
Questa per noi sindacalisti è l'ennesima riprova che la non tutela del lavoratore significa solamente una cosa, attento a quello che fai perchè il prossimo potresti essere propio tu!!!!!!!!!

mercoledì, 09 maggio, 2007  

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