21 dicembre 2006

Oggi il pasto lo paghiamo doppio


Il 28 novembre si è tenuto un incontro in comune, convocato per fare chiarezza sul non rispetto di Seribo (51% Comune di Bologna + Camst spa e Concerta spa) e sul mancato controllo del comune di Bologna in merito all’obbligo previsto di fornire un pasto sostitutivo (pasto freddo) in caso di sciopero (articolo 14 del contratto Comune/Seribo) Il comune di Bologna per mezzo dell’assessore Virgilio ha confermato l’intenzione di trovare un accordo con l’azienda per evitare il ripetersi di questi episodi…
…e puntualmente in questi giorni ci arriva la notizia che a fronte di uno sciopero Seribo, siamo noi genitori a dovere fornire il pranzo sostitutivo ai bambini.
Questo comporta per noi genitori un doppio costo, per il panino e per la retta del pasto non fornito.
Questo comporta per Seribo e per il Comune un grande guadagno, 5 euro per bambino, nessuna spesa per il personale in sciopero, nessun costo per un pasto sostitutivo da distribuire.
Francamente non capiamo perché il Comune di Bologna permette questo, ricordiamo che Seribo è per il 51% di proprietà del Comune stesso, e non vogliamo neanche lontanamente pensare che sia per un calcolato interesse economico.
Di seguito la lettera che abbiamo inviato alle redazioni dei giornali:
“Gentile Direttore,
per la giornata di mercoledì 21 dicembre è stato indetto uno sciopero del personale Seribo, la Società a partecipazione Camst- Comune che fornisce il servizio mensa alle scuole di Bologna.
Come sempre è accaduto in passato, anche questa volta su esplicito invito delle dirigenze delle varie scuole, le famiglie saranno tenute a rifornire i bambini di un pranzo al sacco.
Il contratto d’appalto che la Società ha stipulato col Comune stabilisce che “In caso di sciopero dei propri dipendenti …Dovrà essere assicurato, nei limiti del possibile, un servizio alternativo alla somministrazione dei pasti.” ( art.14)
A meno che per “ servizio alternativo” non si intenda il panino portato da casa, non è mai successo che durante le giornate di astensione dal lavoro del proprio personale l’Azienda abbia fornito alcunché, mentre le famiglie hanno sempre dovuto pagare il costo del pasto non erogato.
Abbiamo chiesto più volte motivo di questo comportamento a tutti i soggetti coinvolti. In particolare al Comune abbiamo chiesto in cosa consista l’azione di controllo che dovrebbe esercitare a garanzia dei propri cittadini e se la legalità non sia una categoria da estendere ad ogni ambito di competenza (udienza conoscitiva della Sesta Commissione Consiliare del Comune di Bologna del 27 novembre2006, presenti l’Assessore alla scuola Virgilio e il Direttore Settore Acquisti Cammarata).
Dopo i silenzi e le frasi elusive, riceviamo oggi per l’ennesima volta la più eloquente delle risposte: la “ pappa da casa “ e la retta da pagare per intero.”
Per leggere la rassegna stampa:
clicca qui per l'articolo sul Carlino
clicca qui per l'articolo su La Repubblica
Ci piacerebbe molto dare spazio anche ai dipendenti Seribo, scriveteci per raccontarci cosa chiedete all’azienda, se rispettano quanto vi hanno promesso in fase di privatizzazione, cosa chiedete all’azienda e cosa avete ottenuto…

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

forse basterebbe mettersi tutti d'accordo e non pagare. Perche'non promuovete questa iniziativa sul vostro sito. E'facile da realizzare...e vedrai che quando non ricevono i soldi si muovono a far rispettare il contratto.

giovedì, 21 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

salve, sono un dipendente Seribo e vorrei usufruire di questo blog per informare i cittadini, che oggi hanno dovuto prerarare il pasto freddo per i propri figli,sulle ragioni dello sciopero.
I lavoratori di Seribo rivendicano il rispetto degli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, da parte del comune di bologna socio di maggioranza di Seribo, sul tema della parità di trattamento economico normativo tra lavoratori che svolgono il medesimo lavoro.
la nascita di Seribo ha prodotto due regimi contrattuali all'interno dell'azienda: da una parte gli ex dipendenti comunali hanno mantenuto (giustamente)il contratto del pubblico impiego mentre i nuovi assunti hanno il contratto del turismo e commercio.
ora il comune negli accordi che ha sottoscritto condivide che a parità di lavoro corrisponda parità di trattamento ma di fatto non si va oltre le buone intenzioni...
le nostre richieste non sono quelle di avere per tutti un contratto del pubblico impiego (anche se migliore del commercio) ma di avere un contratto integrativo aziendale che avvicini in meglio i due regimi contrattuali.
attualmente la differenza annua è di circa 10000 €.
chiediamo anche che tutti i dipendenti soprattutto i nuovi assunti abbiano una professionalità e una formazione costante nel tempo per garantire una sempre maggiore qualità e sicurezza indispensabile nella preparazione di un pasto che si rivolge ad un utenza così delicata come quella dei nostri figli perchè anche noi prima di tutto siamo genitori e poi lavoratori.
scusandomi per la lunghezza del messaggio vi auguro un sereno natale e un felice anno nuovo.
un ultima cosa: accettiamo tutti i tipi di critiche sulla qualità del servizio perchè il nostro impegno per un pasto migliore è quotidiano e ci fanno piacere anche i complimenti, anche se pochi, come in tutte le cose sono uno stimolo a far sempre meglio.

giovedì, 21 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Alice Fabbrini
Comitato mensa

Ricambiamo di cuore gli auguri e ci scusiamo se a volte la vis polemica dei nostri articoli può a aver dato luogo a fraintendimenti.
Non abbiamo dubbi sull'impegno e la serietà dei dipendenti dell'azienda e siamo convinti che la tutela del lavoro e dei lavoratori sia condizione necessaria per un servizio di qualità. A parte il fatto che nelle nostre denunce non abbiamo mai messo in dubbio il diritto di sciopero dei lavoratori Seribo nè l'opportunità delle vostre rivendicazioni, quello che ci scrive nel suo commento ci coglie in parte impreparati poichè la situazione è evidentemente più seria di ciò che potevamo immaginare. Per questo motivo vorremmo saperne di più, magari mettendoci in contatto col vostro sindacato o con qualcuno che abbia voglia di parlare direttamente con noi. Ancora auguri per un nuovo anno migliore da tutta la redazione del nostro blog.

Alice Fabbrini

domenica, 24 dicembre, 2006  

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