04 dicembre 2006

La storia


Alla fine di maggio 2006 i consiglieri dell’Altra Sinistra ( gruppo di Rifondazione Comunista, Verdi, Società Civile Il Cantiere) hanno organizzato un breve e interessante convegno dal titolo:
“A LEZIONE DI MENSA : l’alimentazione scolastica che vogliamo”. Alcuni genitori dei comitati hanno partecipato ed e` stato davvero istruttivo.

Gli interventi dei tecnici del settore, venuti da Cesena e Roma, ci hanno mostrato come in altre realtà ( piccole come Cesena o molto complesse come Roma) sia stato possibile realizzare un modello di mensa molto vicino a quello che vorremmo.
A Cesena , dove tutto è biologico (pesce a parte, ma si stanno occupando anche di quello), hanno il progetto PAPPA MONDO che applica una tabella dietetica bio-mediterranea e forma educatori per qualificare il momento del pasto e realizzare i progetti dietetici. A Roma, dove le rette sono mediamente inferiori alla nostra e la quota di bio raggiunge il 70% ( carne e pesce a parte, ma adeguatamente certificati), hanno persino vinto un premio del Consilio d’Europa.
E l’intervento del presidente di PROBER ( produttori biologici Emilia Romagna) ha sottolineato tra l’altro che il biologico in mensa ha una ricaduta positiva sul territorio, creando un circuito virtuoso che riconverte molte aziende al bio, favorendo così l’occupazione e rendendo più salubre l’ambiente.
Infine la presenza dell’Assessore all’Istruzione Maria Virgilio ci ha consentito, pur con qualche accento polemico, di tenere vivo il dialogo col nostro Comune, luogo in cui ci piacerebbe veder trasferite almeno in parte le esperienze già realizzate altrove.
Insomma, sarebbe bello riprovarci. E sarebbe bello che si unisse anche SERIBO, per parlare con noi dei suoi progetti.

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Pare che la AUSL 1 di Bologna abbia recentemente appaltato il servizio di ristorazione ( degenti e dipendenti) in ottemperanza alla legge regionale 29/2002( 70% dei prodotti bio). E il comune, in cui tale AUSL e` posizionata, per le mense scolastiche non si e` ancora adeguato.
Non e` paradossale?!

martedì, 05 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Da una valutazione fatta da PROBER risulta che se a mensa fossero introdotti prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, integrate e in generale di alta qualita` certificata nella misura prevista dalla legge, l'aumento del costo a pasto sarebbe di circa 40 cent.
Una cifra esigua che puo` essere ulteriormente ridotta (azzerata?) ripensando alla politica della ristorazione scolastica ( sprechi, menu` piu` razionali, meno proteine animali e piu` legumi o altro ecc.).
Caro Cofferati, perche` non la ripensate questa politica?
Date un bell'esempio di mensa etica e...legale!

martedì, 05 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

comunque credo che quando ci sia di mezzo la salute dei nostri figli non si possa stare a pensare ai costi. Bisogna chiedersi se il biologico è meglio o no. Se è meglio va servito quello, se poi come dite esiste una legge che obbliga a dare biologico..propio non capisco..che schifo tutti i politici!!!

martedì, 05 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Oltre al discorso del biologico del biologico, attualmente nelle mense scolastiche non c'è un'alternanza adeguata di prodotti e di preparazioni: noi spesso andiamo ad assaggiare e i menu sono poco vari ( ad esempio servono solo ed escusivamente halibut come pesce e mediamente sempre preparato alla stessa maniera..a richiesta di spiegazioni ci è stato risposto che l'halibut è uno dei pesci più pregiati e che comunque si stavano organizzando per variare un pò il menu...noi facciamo la spesa e l'halibut non si può proprio annoverare tra i pesci più pregiati o gustosi!); non c'è grossa attenzione verso la proposta sistematica di prodotti di stagione, verdura e frutta. Pensiamo che comunque a parità di prezzo, se di questo si deve parlare, la qualità e la preparazione dei pasti possa e debba essere migliore di così.

martedì, 05 dicembre, 2006  
Blogger Comitato mensa I.C. 10 said...

Approposito del commento n.3:
la legge c'e` veramente!!!
E` la LEGGE REGIONALE 4 novembre 2002, n.29 " NORME PER L'ORIENTAMENTO DEI CONSUMI E L'EDUCAZIONE ALIMENTARE E PER LA QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA".
All'articolo 9 comma 2 si legge " Le condizioni contrattuali... prevedono che i prodotti forniti per la preparazione dei pasti siano costituiti in misura complessivamente non inferiore al 70% da prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, integrate e de prodotti tipici e tradizionali...dando priorita` a prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e a prodotti di cui si garantisca l'assenza di organismi geneticamente modificati."
E al comma 3 dallo stesso articolo si trova che per nidi, materne ed elementari "...i prodotti forniti per la preparazione dei pasti siano costituiti da prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, per tutte le categorie merceologiche presenti sul mercato".
L'articolo 12 sull'entrata in vigore stabilisce che "La presente legge e` dichiarata urgente ai sensi a per gli effetti dell'art.31, comma 2 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione" ( cosa evidentemente avvenuta).
Infine la legge ribadisce che " E` fatto obbligo e chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Emilia-Romagna".

mercoledì, 06 dicembre, 2006  
Anonymous Anonimo said...

inanzitutto complimenti per il sito: è completo e abbastanza imparziale.

d'accordo che bisogna aumentare il bio in mensa sia perchè è la legge ma anche perchè è meglio per la salute dei nostri figli. bisogna pure variare il mangiare con più legumi e cereali (farro, orzo, riso, miglio, granturco, ecc).

sappiamo che solo una alimentazione varia può apportare tutte le vitamine e minerali di cui hanno bisogno i piccoli.

ciao e continuate il buon lavoro,
Maribel

mercoledì, 06 dicembre, 2006  

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