20 marzo 2008

Mangi bene a scuola?






Possono i bambini commentare e/o criticare il pasto che viene loro proposto giornalmente presso la mensa scolastica? Sarebbe utile sapere esattamente cosa pensano di ciò che mangiano? Noi pensiamo di sì, ma non tutti sono d’accordo.


A questo proposito abbiamo ricevuto la lettera di un genitore che, facente parte di un Comitato mensa, assaggia periodicamente i pasti nella scuola dei figli; ricevendo spesso le lamentele dei bambini, questo genitore ha proposto al figlio una raccolta di firme dei bambini che spesso non gradiscono il pasto in mensa. Questa iniziativa portata avanti dal bambino ha però incontrato l’opposizione ferma degli insegnanti della scuola, i quali hanno adotto come scusa il fatto che tali iniziative avrebbero potuto turbare la buona collaborazione fra scuola, Comune, Seribo e quant’altri hanno a che fare col pasto scolastico.

La reazione delle insegnanti ci ha molto stupito. Anche perché questo tipo di collaborazione anche da noi spesso richiesta, non è mai stata realmente realizzata.

Davvero conoscere i gusti reali dei bambini ( fatto comunque da tener presente anche per il giornaliero spreco di materie prime che dovrebbe interessare molto tutti noi che paghiamo caro un pasto poi buttato) è un fatto destabilizzante degli equilibri “politici” tra le istituzioni e le aziende coinvolte?

Possibile che a nessuno interessi il reale gradimento dei bambini? Il monitoraggio dei gusti esattamente quando e dove avviene? Magari sondaggi a “campione”? E quale? Le scodellatici possono sì riferire di macroscopici rifiuti verso uno specifico piatto proposto, ma il reale gradimento di ciò che magari hanno comunque mangiato? Perché, parliamoci chiaro, i bimbi hanno fame! Quindi tanti mangiano ciò che viene loro offerto, ma senza particolare apprezzamento, anzi!

A proposito di sprechi, vogliamo dare notizia del fatto (sperando che sia una pratica già in uso o che questa sia l’input per un’ iniziativa..) che in alcune scuole del Comprensivo n.10 viene regolarmente fatta la raccolta differenziata in mensa: i bambini si occupano dello smaltimento del cibo negli appositi bidoncini dei rifiuti detti “umidi”e questo per merito di alcune insegnanti sensibili a certe problematiche, che vogliamo qui pubblicamente ringraziare. Senza il loro intervento non si sarebbe potuta realizzare una pratica che dovrebbe divenire quotidiana per tutti, a partire proprio da un’educazione “ecologica” a scuola che è oramai necessaria e basilare ( anche alla luce dei noti fatti di Napoli, nessuno può nascondere la testa nella sabbia!) per poter immaginare realizzato un diverso futuro per i nostri figli.